Zanzibar è un’isola splendida, ma purtroppo mi ha lasciato un po’ di amarezza. Ti mostrerò cosa sapere su Zanzibar, in modo che tu sappia cosa aspettarti e non rimanga deluso come è successo a me.
Non è assolutamente mia intenzione denigrare questa destinazione, ma solo mostrarti la realtà. Ci sono posti meravigliosi qui ma anche diverse cose di cui quasi nessuno parla. Come sempre desidero raccontare in modo sincero ogni luogo parlando anche degli aspetti negativi, spesso si tende a mostrare solo le cose belle.

Il mio vuole essere infatti un invito ad un turismo più consapevole e ad evitare certe attività.
Sui social in particolare ci sono tantissimi video che mostrano le spiagge e il mare di Zanzibar dove sembra tutto idilliaco, ma purtroppo non è così. Vediamo subito cosa intendo.
Qui invece trovi tutti i miei consigli su cosa vedere a Zanzibar e sul periodo migliore in cui andarci.
Cosa sapere su Zanzibar: il turismo di cui nessuno parla
Iniziamo dall’aspetto più negativo. A Zanzibar purtroppo ha preso il sopravvento il turismo sessuale: molte turiste, infatti, si recano sull’isola anche per avere rapporti con i Masai, a volte anche minorenni. La grande povertà dell’isola ha fatto sì che questa attività prendesse piede sempre di più purtroppo.

Ovviamente il mio non è bigottismo: secondo me questo tipo di turismo è disgustoso indipendentemente da chi lo pratichi, uomini o donne che siano. Semplicemente, a Zanzibar il turismo sessuale è femminile.
So che questo tipo di turismo c’è anche in altre parti del mondo, in Thailandia per esempio lato maschile, ma di Zanzibar nessuno ne parla. Come mai?
Si può assistere quotidianamente a scene in spiaggia in cui ragazze e donne prendono accordi con i Masai per poi allontanarsi con loro mano nella mano, soprattutto al nord a Kendwa e Nungwi. Non ti nascondo che questa cosa mi ha spiazzato e non poco.
In questo selfie dietro di me si intravedono dei Masai che nella spiaggia principale di Nungwi, mentre tutti noi aspettavamo il tramonto, si stavano accordando con alcune ragazze.

Questi atteggiamenti inoltre hanno fatto sì che molti Masai si approccino in modo fastidioso con donne che magari stanno tranquillamente prendendo il sole o passeggiando in spiaggia. Non sono tutti così ovviamente, ho avuto modo di conoscere e parlare con diversi Masai molto gentili e scoprire la loro storia.
Io ho viaggiato con il mio compagno, ma appena rimanevo un attimo da sola venivo praticamente inseguita. A volte perché cercavano di vendermi qualcosa e ci sta, ma altre volte per chiedermi se volessi compagnia e chiedermi insistentemente il numero di telefono.

Mi è capitato sia in spiaggia sia a Stone Town dove stavo andando in un negozio e ho visto succedere lo stesso a tante ragazze che se ne stavano per i fatti loro come me.
Basta dire di no e non dare corda, non mi sono mai sentita poco al sicuro, ma mi ha dato molto fastidio perché sono molto insistenti e perché non mi piace non poter stare un attimo da sola senza dover essere per forza accompagnata da un uomo.
Zanzibar e i Masai
Come ti ho anticipato, molti Masai sono davvero insistenti. Non si riesce quasi mai a stare tranquilli, in ogni istante si viene assediati da questi ragazzi che cercano di vendere di tutto: braccialetti, souvenirs, massaggi, treccine per i capelli, ecc… Un approccio meno invadente sarebbe sicuramente più profiquo per loro. Ho comunque acquistato qualcosina per aiutarli, ma è impossibile accontentarli tutti.

Ho vissuto situazioni simili in altri paesi in Africa e nel mondo, ma le persone non erano così insistenti e pressanti come a Zanzibar.
Per fortuna non sono tutti così, ho parlato con alcuni Masai davvero gentili scoprendo anche la loro storia. Inoltre, ho alloggiato in hotel locali durante il mio viaggio a Zanzibar, potendo così stare a contatto con la popolazione e apprezzarne la gentilezza e la disponibilità.
Prima di partire non dimenticare di stipulare un’assicurazione di viaggio, obbligatoria per Zanzibar. Qui trovi un link alla mia assicurazione di fiducia, con uno sconto del 10%.
Zanzibar: lo sfruttamento degli animali
Come in altri paesi, anche qui ci sono attività con animali che non sono per niente etiche. Un esempio sono i fantomatici santuari delle tartarughe a Zanzibar, che vengono spacciati per centri di recupero.
Le tartarughe vengono infatti catturate in mare e ammassate a decine in queste “oasi” naturali, dove i turisti pagando un biglietto possono farci il bagno e dar loro da mangiare. Questi santuari delle tartarughe a Zanzibar non sono altro che zoo e purtroppo ne stanno fiorendo sempre di più sull’isola. Io ho evitato di visitarli, se puoi fallo anche tu.

Un’altra attività molto comune a Zanzibar è l’escursione alla ricerca dei delfini, che purtroppo in realtà diventa una caccia al delfino. Tantissime barche ammassate si scontrano l’una contro l’altra e rincorrono i delfini in continuazione. Ho evitato in tutti i modi questa escursione, ma andando a Mnemba c’è stata comunque questa tappa anche se nessuno di noi l’aveva richiesta.
Ho avuto la fortuna di nuotare con le tartarughe marine a Zante e alle Maldive e con i delfini a Hurghada, sempre facendo snorkeling e incontrando per caso questi splendidi esemplari. Gli animali vanno visti in totale libertà nel loro habitat secondo me, non ti pare?

Un’altra pratica molto diffusa tra locali e turisti a Zanzibar è quella di tirare fuori dall’acqua le stelle marine. Ti prego non farlo, muoiono! Se vedi qualcuno farlo, ti invito a sensibilizzarlo su questo tema. Le stelle marine si possono ammirare e fotografare in acqua, senza comprometterle.
Cosa sapere su Zanzibar: il turismo di massa
Devi sapere che in alcune zone a Zanzibar c’è sovraffollamento, soprattutto al nord a Nungwi e Kendwa. È un vero peccato, perché basterebbe distribuire i turisti in varie zone invece di concentrarli solo al nord.
Anche in alcune isole, come a Nakupenda, c’è spesso un sacco di gente: non immaginarle come si vedono in tanti video sui social, dove viene mostrata solo una piccola parte al fondo con la lingua di sabbia apparentemente deserta. Potrebbe essere un’idea stabilire un numero chiuso di accessi per ogni giorno, in modo da tutelare questi luoghi meravigliosi e poterli apprezzare meglio.

Inoltre, essendo Zanzibar meta prevalentemente di italiani, alcune zone sono state snaturate e italianizzate, perdendo la loro autenticità. Pensa che ho trovato bancarelle persino su un’isola sperduta durante il bellissimo safari blu a Zanzibar.
Ho girato tutta l’isola in più tappe e ho preferito la costa orientale, zona che ti consiglio per alloggiare e per vivere un’atmosfera piacevole senza folla, in particolare a Paje.

Per rimanere sempre connesso in viaggio, ti consiglio le eSIM Airalo. Qui trovi un link con uno sconto del 10%.
I prezzi dei taxi a Zanzibar
Se come me hai intenzione di girare l’isola, devi sapere che a Zanzibar i prezzi dei taxi sono esorbitanti. Ho chiesto a diversi driver come mai, e hanno detto che negli ultimi anni il prezzo del carburante è aumentato tantissimo. Tuttavia, ho notato che il carburante viene meno di 1€ al litro, quindi non mi spiego la cosa.
Zanzibar e i rifiuti
Come in altri paesi, anche qui purtroppo non c’è la cultura di una corretta gestione dei rifiuti. Spesso addirittura si fanno dei falò per bruciarli perché non c’è altro modo, creando uno smog incredibile. Si può sicuramente immaginare trovandoci in un posto povero, ma sono rimasta sorpresa proprio perché di questo problema a Zanzibar non ne parla nessuno e i rifiuti si trovano ovunque.

Andando in escursione e girando l’isola ho notato che sono prevalentemente i locali a lasciare piatti di plastica e rifiuti in giro, addirittura in mare. Purtroppo non c’è la tutela del territorio, cosa su cui bisognerebbe a mio parere puntare per preservare questi luoghi, altrimenti tra qualche anno non rimarrà più nulla.
Spiagge e mare, cosa sapere
Sull’isola di Zanzibar ci sono delle belle spiagge, ma le migliori a mio parere si raggiungono con le escursioni.

Ho apprezzato molto la costa orientale di Zanzibar, decisamente più tranquilla di quella a nord e ideale per alloggiare. Devi sapere che le maree a Zanzibar ci sono ovunque, e sì anche a nord anche se ti diranno il contrario. A mio parere sono molto affascinanti, tuttavia alternandosi circa ogni 6 ore non permettono di fare il bagno per buona parte della giornata.
Ora conosci tutto ciò che dovresti sapere prima di andare a Zanzibar. Ti aspettavi questa realtà? Cosa ne pensi?
Ti invito a visitare Zanzibar evitando le attività di cui ti ho parlato e girandola tutta, in modo da scoprire anche i luoghi meno conosciuti ed evitare di contribuire all’overtourism di alcune zone.
Se l’articolo ti è stato utile o hai bisogno di altri consigli lascia un commento, sarò felice di risponderti. Non dimenticare di seguirmi anche su Instagram, Facebook e TikTok.
Leggi anche Cosa vedere a Zanzibar. Le attività imperdibili e quelle da evitare e Zanzibar, quando andare e i periodi sconsigliati.